9x9 - Radmila Gordic

9×9

9×9
26 Marzo 2021
Design Speaks Italian
17 Aprile 2021

Sul territorio dell’Azerbaijan dal 2012 al 2015 si sono instaurate relazioni lavorative con il gruppo PASHA HOLDING, in particolare PASHA Bank. Nei progetti delle sedi di Pasha bank, si sono consolidati i rapporti tra architetti, ingegneri e marchi prestigiosi grazie ai quali è stato possibile realizzare modelli studiati ad hoc appositamente per PASHA Bank, esportando il meglio del made in Italy. L’edificio di 9 piani (da cui deriva il nome del progetto “9x9”), interamente realizzato con pietra locale aglay si trova nel cuore della città, tra la baia del Mar Caspio e le mura della città medievale.

Viviamo in un paese moderno
Abitiamo una terra antica

Azer - Jan : la Terra dell’Animo azero
Azerbaijan : la Terra che brucia, raccontata nel “Milione” da Marco Polo.

Il nostro percorso si chiama “viaggio”. Ci affidiamo alla matita e al foglio di carta per dare seguito al pensiero, disegniamo lo spazio, lo allestiamo con i materiali individuati per ricercare la storia azera. Scegliamo minuziosamente “le icone” del design italiano, riproduciamo i plastici di ogni singolo oggetto e li appoggiamo all’interno di un volume nato per dargli un valore aggiuntivo. Una volta creata la “scatola” la mettiamo sotto la dura prova della luce.
Partiamo dall'Italia per arrivare in Azerbaijan e con le parole, le immagini e i disegni interpreteremo la nostra visione dell'incontro tra le due culture. La terra che ci accoglie e le persone che incontriamo ci hanno cambiati. Andandocene via lasciamo una parte di noi nel Golfo del Caspio.

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Si veniva da lontano nella terra del fuoco eterno. Venivano genovesi, veneziani, iraniani, slavi, siriani, indiani a comprare l'oro bianco : il sale e l’oro nero : il petrolio. E pagavano in moneta di rame.

Il concept del progetto architettonico della futura sede di PASHA BANK nasce da quattro principi base: storia, tradizione, modernità, ricchezza.

Nel progettare ci soffermiamo a pensare a due possibili binari da percorrere. Il primo ci conduce sulla via della storia del paese durante il boom petrolifero. Ci viene raccontata dalla monumentale presenza dei palazzi storici che formano il quartiere nel cuore della città di Baku, dove oggi è situato il palazzo destinato a diventare la futura sede Centrale di Pasha bank.
Il secondo ci conduce sulla via dell’eleganza : nasce l’idea di rivolgersi ad un metallo che permette al Cliente di rispecchiarsi nel passato e non dimenticare la storia e la tradizione: il rame. Entrando nella futura sede, si incontrerà questo metallo che fin dai tempi più antichi è il simbolo della ricchezza e passeggiando, si leggerà, tramite i pezzi artistici esposti, quella che è l’Eredità Artistica del paese.

Il cuore in vetro, questa serie di gallerie e passerelle presenti nel progetto, rappresenterà la trasparenza della futura sede centrale di Pasha bank, nonché uno dei suoi principi base per richiamare quello, che una volta nell’antica terra del fuoco veniva chiamato oro bianco. Leggero ed invisibile, ci ha permesso, unendo storia e tradizione con la ricchezza e la modernità, di creare all’interno di una struttura solida una galleria di arte moderna.

Perché oltre che di petrolio, l’Azerbaijan è ricco di arte.

La galleria di arte contemporanea degli artisti azeri verrà completata con i pezzi storici del design italiano. Le aziende che nel mondo rappresentano il “Made in Italy” del design, assieme al gruppo progettuale di TORRE S.r.l. si sono dimostrate entusiaste nel partecipare alla realizzazione di un progetto che acquista un ulteriore valore artistico. Oltre i modelli del design conosciuti e esposti nei musei di tutto il mondo, per la galleria di arte contemporanea azera, aziende come LUALDI, gruppo FRAU (Frau, Casina, Cappellini), FLOS e TECNO si sono dimostrate disponibili a personalizzare i prodotti per il progetto della futura sede di Pasha bank: dalle porte ai pezzi d'arredo, dalla linea dei mobili d'ufficio della ditta TECNO proposti in colori istituzionale e in chiave“funky” per i 6 piani della futura sede ai magici effetti delle luci nelle mani della ditta FLOS.

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Storia e tradizione:
Nel 1848 viene costruito il primo pozzo petrolifero al mondo, seguito, nel giro di pochi anni dal primo tanker per trasportare il petrolio (1880-1885), e dal primo oleodotto da Bakù a Batumi (1897-1907). Sempre a Bakù esce nel 1899 il primo giornale dedicato al petrolio, “Neftianoe delo” (“Affari del petrolio”).

Dal 1860 cambia la politica relativa al petrolio azero, a Bakù iniziano ad arrivare i magnati da diversi paesi stranieri: svedesi, inglesi, francesi, belgi, tedeschi e americani.
Le più attive di tutte sono due famiglie: i Nobel, arrivati da San Pietroburgo tramite la famiglia imperiale e i Rothschild, chiamati da Parigi dagli imprenditori di Bakù, già conosciuti come banchieri e proprietari di una petroliera sull’Adriatico.
Ogni giorno continuano a nascere nuove imprese, fino ad arrivare a formare intorno alla città di Bakù, il cosiddetto “ recinto nero”, e la città stessa fu chiamata “la Città Nera”.
Si forma la zona industriale, nascono i villaggi petroliferi: Surahani, Bibi - Eybat, Balahani, Sabunci.

Nel 1885 inizia l’esportazione del cherosene trasportato da Baku via Batumi fino ad Istanbul, e da lì in tutta l’Asia Minore (le carte geografiche dimostrano le vie d’esportazione), arcipelago greco, Egitto, India ed Australia.

Con lo sviluppo dell’industria petrolifera, a Bakù si sviluppano anche altri settori di economia: nascono i primi cementifici, le manifatture di tabacchi, cresce l’industria tessile ed alimentare, nascono due grosse aziende navali (Mercurio e Kavkaz), le prime banche.

All’inizio del XX sec a Bakù si estrae quasi la metà del petrolio di tutto il mondo.

L’attuale sede di “Pasha bank” è situata in un palazzo in Via Mammadaliyev, 15 e rappresenta un monumento architettonico nel cuore della città di Baku. Costruito durante il boom petrolifero, negli anni ‘70 del XIX secolo. In quel periodo la direzione dell’oleodotto passa nelle mani dei fratelli Rothschild e per la città di Bakù inizia l’epoca d'oro, sia nella produzione che nell’esportazione del petrolio.
La città viene edificata velocemente: nascono i palazzi storici, le fontane, il grande viale verde lungo il mar Caspio.
Per la costruzione dei palazzi importanti venivano chiamati architetti da tutta Europa.

Il palazzo della sede attuale di PASHA BANK è affiancato al palazzo contemporaneo di nove piani, di recente costruzione, destinato a diventare la sua futura Sede Centrale.

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Il progetto propone la scultura e la pittura al piano terra e al piano mezzanino. Nella zona del ingresso principale si leggeranno tre messaggi che rappresentano una struttura forte : aspirazione, speranza e vittoria*. Questi tre simboli saranno rappresentati da sculture che si vedranno da ogni punto strategico della banca. A notarli sarà il cliente che entrerà nella sede per fare trattative sugli investimenti, o a scopo di deposito valori, o che semplicemente attraverserà la hall che lo condurrà alla sala casse.

Il Progettista ha deciso di proporre una scultura di misura grande e media al piano terra, che sarà completato grazie alle tele dell’artista azzero Shamil Askerov,** esposte lungo la galleria del piano mezzanino.

In tutte le tele Shamil Askerov ci parla di alberi, simbolo delle radici e della storia che ci hanno fatto riflettere sulla nascita dei primi alberi piantati sulla punta della penisola semidesertica Absheron, dove fu depositata la prima pietra della prima casa che farà nascere la città di Baku.

Le nove tele dell’artista, che come soggetto hanno l’albero, rappresentano il richiamo della storia.

Al piano terra è rappresentato anche il quarto principio: la Tradizione.
Grazie ai quadri dell’artista azzero Anar Guseynzade,*** che ci raccontano la quotidianità del popolo azero, diventiamo i testimoni degli antichi mestieri di questa terra antica.

Dall’ultimo piano della sede centrale/galleria di arte contemporanea, il Progettista si sofferma ad ammirare il paesaggio del Golfo e l’antico porto della città di Baku, grazie alle sculture come “The violinist”, “ Jazz”, “Flautist man” e “Ballerina”.
Anche se sono sculture di misura piccola e media, fanno vibrare, esse ci “parlano” di una delle più alte discipline d’arte: la musica.

Per testimoniare la creazione del recinto nero intorno alla capitale azera durante il primo boom petrolifero, ricordiamo colei che ha conquistato alla Biennale di Venezia “fiati e sospiri in bianco e nero” della fotografa azzera Rena Efendi****.
Sempre in movimento e con la macchina fotografica appesa al collo, ha visitato a piedi tutti i villaggi ormai abbandonati di quello che un tempo fu l’orgoglio nazionale, soffermandosi a bere un thè, chiacchierando con la gente e fotografando.
Rena Efendi ha tracciato con la sua testimonianza un filo rosso nei luoghi dimenticati e abbandonati, che un domani assoceremo alla nota artista Monica Bulai e al suo “Genti di Dio”. Entrambe esprimono l’amore verso il proprio popolo e la propria terra, viaggiando a piedi e scattando fotografie.
Per il popolo azero, nessun altro artista ha documentato le vite, i racconti, la storia e il folclore della propria gente così bene come Rena Effendi.

Guardando le fotografie di Rena, il Progettista ha pensato alla luce, ad un posto al caldo all’interno di un incavo di una lampada d’arte FLOS. Era inverno eppure la luce c’era.
Sotto quel che sembra un vaso di gerani (luce flos AOY), può trovare calore un animale sacro per il popolo azzero come il gatto.

Secondo l’idea progettuale del concept le medesime opere si propongono per la decorazione e l’abbellimento dei piani alti della sede centrale della “Pasha bank”. Nello stesso piano, in chiave folcloristica, si propone un’esposizione permanente degli esemplari del tappeto azero.

Prima di uscire sul giardino dei limoni, questa piccola galleria d’arte contemporanea potrebbe essere completata con le tele di due artisti, Museib***** e Maral******, da esporre negli uffici del Presidente della banca e del Presidente della holding “Pasha”.


Opere d’arte azera che ci hanno ispirato:
Teyyub Yusifov (“The woman with flowers”), copertina del concept di “Pasha bank”
Faig Hajiyev (“Aspiration”), Mubariz Amiraslanov (“Hope”), Nurali Shakhbazov (“Victory”)
Shamil Askerov** - “ Autumn” , “Trees on hills”, “Tree in an old city”, “ Street in an old city”, “Pines”, “Orange landscape”, “Autumn trees”, “Trees sea”, “ Summer landscape”
Anar Guseynzade ***- “Old city”, “Old Bakù”, “Fantastic city”
Rena Efendi **** – collezione “Contract of the century” (foto 09, 11, 12, 14, 17, 23)
Sabit Zamanov, Mubariz Amiraslanov, Mammad Rashidov ci hanno inspirato in modo tale che ci siamo permessi di inserire le loro opere d’arte nel nostro progetto (sezione – sculture di misura piccola, media e grande)

Data:

2012 - 2015

Autori:

Arch. Alessandro Dotti
Arch. Ettore Pasini

Gruppo ingegneristico:

Studio Tesis
Arch. Giovanni Berlucchi
Ing. Angelo Zanotti
Ing. Gianpiero Perrotta