GIARDINI DEI MANDORLI - Radmila Gordic

GIARDINI DEI MANDORLI

LASAGNA
23 Marzo 2021
BIANCO
24 Marzo 2021

Sceneggiatura del progetto GIARDINI DEI MANDORLI

Una volta sopra il golfo della città di Baku c’erano i giardini dei mandorli. Erano molto belli ma le radici degli alberi prosciugavano il terreno già di per sé povero di acqua. All’inizio del secolo scorso gli abitanti del posto si sono trovati davanti ad una decisione molto difficile: lasciare morire gli orti senz’acqua o tagliare gli alberi dei mandorli. Hanno prevalso gli orti.

Negli anni Novanta, quando l’Azerbaijan ha ottenuto l’indipendenza dall’Unione Sovietica, nel posto dove una volta c’erano i giardini dei mandorli, qualcuno ha costruito un hotel di sei piani in cemento armato. Il cortile che collegava la struttura principale con il blocco cucine, che servivano le caffetterie e un paio di ristoranti all’aperto, raggruppati intorno ad una piscina, è stato completamente piastrellato. Intorno ai pochi alberi nel cortile erano stati costruiti una specie di grandi vasi in cemento armato, anche essi rivestiti con delle piastrelle tipo clinker.
Nel 2015 un vecchio cliente ha comprato l’hotel con tutte le strutture annesse e mi ha proposto di unirmi al gruppo di persone che stavano lavorando sul nuovo start up. L’anno 2016 è passato intorno alla creazione di otto giardini nuovi: alcuni veri, altri dipinti, alcuni dentro le strutture chiuse, altri sulle terrazze a vari livelli. Il nome del nuovo complesso del hotel e ristoranti è PARK BADAM, che tradotto dall’azero significa “Giardini dei mandorli”. I nomi dei giardini sono: Vie en rose, la Piazza del Sole, il Giardino dei mandorli, il Giardino dei ricordi, il Giardino aromatico, l’Uliveto, il Giardino notturno e il Giardino dell’infanzia. Fino ad oggi sono stati realizzati 3 degli 8 giardini, perché i tempi sono cambiati anche in Azerbaijan.

Concept architettonico “Giardini dei mandorli”

Dal diario 2 ( agosto - ottobre 2016)
PRIMO GIARDINO: Giardino VIE EN ROSE

“Amo i diari, le confessioni e le parole che raccontano le lucciole che passano nel cielo del nostro vivere.” (Tonino Guerra)

II GIARDINO: Giardino PIAZZA DEL SOLE

“Un vento fortissimo fa cadere i fiori del mandorlo. Cerchiamo di prenderli al volo tenendo gli ombrelli rovesciati. Un petalo mi si è appiccicato sulla fronte.
So che alcuni monaci buddisti li seppelliscono. Bisogna che l’ambizione e la superbia dell’uomo si indeboliscano fino a raggiungere la comprensione di tutte le altre vita. La totalità del mondo è attorno a noi e tutte le cose create hanno uguali diritti. C’è chi ha voce per comunicare con suoni e brano per parole e ch’è chi si esprime con colori e profumi. Vivere è un respiro che sta chiuso anche in una foglia. Bisogna capire la sofferenza di un fiore e il messaggio di amicizia che ci arriva da un odore.
L’oriente non è soltanto una zona geografica. L’oriente è anche una cavità della nostra mente. L’oriente è una posizione obliqua rispetto a un mondo verticale. L’oriente è un’attenzione per i tremori di una foglia. L’oriente è una disobbedienza ai desideri. L’oriente si tocca con le mani. O non si tocca.”

(Il giardino pietrificato) - Tonino Guerra

III GIARDINO: GIARDINO DEI MANDORLI

“I mandorli attorno alla casa che si arrampicano fino ai ruderi della casa dei Malatesta sono così pieni di fiori che io e mia moglie siamo saliti per mettere la testa nella chioma profumata dell’albero più basso. Ci ha investito un ronzio assordante di mille api che erano corse da tutta la valle per succhiare il primo nettare.
Ho ricordato la lunghissima fila di pali paralleli lungo una ferrovia abbandonata nella valle di Um-Baki in Azerbajgian. Erano avvolti da un’aria che vibrava e io e Antonioni abbiamo messo l’orecchio su quei legni, come facevamo da ragazzi.”

(“Marzo”) - Tonino Guerra

IV GIARDINO: GIARDINO DEI RICORDI

Martedì

“Bisogna stare in un posto dove le parole diventano foglie e così possono rubare il colore alle nuvole e dondolare al vento.”

(L'aquilone. Una favola per il terzo millenio) - Libro di Michelangelo Antonioni, Tonino Guerra

V GIARDINO: ULIVETO

“Sono solo come un albero che cresce dentro un altro albero”
(da un sogno di Dante Alighieri, che lui non ha mai scritto)

VI GIARDINO: GIARDINO AROMATICO

Vivere il giardino – sentire il profumo della vita.

VII GIARDINO: GIARDINO NOTTURNO

"Cade la neve. Fiocchi radi. Non riesco a capire se stiano continuando a cadere a terra i petali dei mandorli in fiore o siano invece dei fiocchi di neve. Vedo che mia moglie si è messa a coprire tutti i tulipani con pagine di vecchi giornali. Quando ci ritroviamo accanto al camino mi chiede se tutte le brutte notizie sulle guerre in giro per il mondo stampate su quei quotidiani, danneggiare i fiori. Senza attendere la risposta, corre nel giardino per strappare dai fiori queste pagine."

(Il giardino dei frutti dimenticati) - Tonino Guerra

VIII GIARDINO: GIARDINO DELL’INFANZIA

Data:

2016

Autori:

Designer Radmila Gordic
Disegni Nino Peradze
Arch. Vakhtang Celidze